Già, i ricordi. Abbine sempre cura. Perché non puoi viverli di nuovo come sono stati. Per questo quando decidi di farti fotografare, insieme ad i tuoi cari, ad una pancia che cresce, ad un cucciolo che apre gli occhi, in una coppia che ha scritto una storia, crei un evento irripetibile. Ma rinnovabile.
Guardando tuo figlio, guardando la tua famiglia, guardando i momenti che hai scelto per fissarli nel tempo sai, perfettamente, come eri ed eravate in quell’istante, in quel clic incancellabile.
Gabriel Garcia Marquez diceva che la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. E Borges aggiungeva che noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti.
Ritrovando quell’istante unico, irripetibile, che evoca, però, ricordi perfetti, precisi, intatti, riesci in un’impresa diversamente impossibile. Rimetti a posto un puzzle che cambia ogni secondo. L’hai costruito con infinite tessere, continui a costruirlo, lo costruirai domani. Sapendo, però, che le tessere di partenza sono le stesse, immutabili e nuove, silenziose e musicali, intatte e in evoluzione. (Andrea Guermandi)
Ricorda con noi. Una fotografia è per sempre.